Prima
di cominciare il nostro restauro, vorrei insieme a voi, analizzare le
differenze che ci sono in un'auto d'epoca rispetto ad una vettura
moderna.
Se
per le motociclette le differenze sono relativamente poche,
sostanzialmente sono cambiati solo i materiali e gli impianti di
alimentazione gestiti dall'elettronica; nelle automobili le
differenze sono veramente tante e importanti.
Tutti
gli aggiornamenti e le modifiche apportate in fase di progettazione e
realizzazione delle vetture, sono state adottate in base a
motivazioni funzionali, di sicurezza, per ridurre i costi di
produzione, il contenimento dei consumi e per adeguarle alle
normative antinquinamento che si sono susseguite nel tempo.
L'incremento
delle prestazioni, la migliore vivibilità e l'adozione di serie di
determinati accessori, e dovuta solo al cambiamento nella richiesta
da parte dell'utilizzatore finale
Inizieremo
analizzando le modifiche relative alla struttura della nostra auto,
la telaistica, la meccanica applicata alla trazione e alle
sospensioni, sarà l'argomento di questa prima parte.
Vediamo
quindi in sintesi i tre punti che prenderemo in considerazione in
questo Post:
1)
Più di cinquant'anni fa, il concetto di carrozzeria portante o
guscio, era ancora agli albori nella progettazione e realizzazione di
una vettura. Le automobili venivano essenzialmente costruite con un
telaio indipendente in longheroni d'acciaio, preposto a sopportare il
peso di tutta la macchina, ed alloggiare le parti meccaniche che ne
permettevano il funzionamento. La carrozzeria, era solo la componente
della vettura, meccanicamente fissata al telaio, dove venivano
ospitati i passeggeri ed erano posizionati i comandi della stessa.
2)
Erano dotate esclusivamente di trazione posteriore, realizzata con un
ponte rigido all'interno del quale trovava posto la trasmissione
finale comunemente chiamata differenziale (ricordiamoci che il
differenziale è un insieme di componenti atti a ripartire un numero
di giri diverso alle ruote, quando si sta affrontando una curva; la
vera trasmissione finale, è invece una coppia di ingranaggi
solitamente a forma conica, definita appunto coppia conica).
3)
Dal dopoguerra, fino ad oggi, dopo il definitivo abbandono degli
obsoleti assali anteriori, le auto vennero sempre equipaggiate di
ruote a sospensione indipendente sull'avantreno.
-
A distanza di tempo, per
motivi di sicurezza, economicità, irrigidimento globale della
vettura, guidabilità della stessa, il telaio in longheroni
d'acciaio, è stato gradualmente sostituito e, quasi del tutto
abbandonato in favore della scocca portante.
Quest'ultima,
sfruttando nell'insieme tutto il suo complesso costruttivo, offre una
struttura fondamentalmente molto più rigida, evitando, o perlomeno
limitando considerevolmente, torsioni e deformazioni anche se
provvisorie.
E'
considerata a ragione, molto sicura. Gli studi e le tecniche per la
realizzazione di un guscio a deformazione graduale, e ad assorbimento
degli urti, sono diventate negli ultimi anni la regola per la
costruzione di una scocca delle moderne auto. Penso che tutti, almeno
una volta, abbiate visto i test delle case automobilistiche, quando
simulano un impatto per verificare i comportamenti e l'efficienza del
proprio prodotto.
La
realizzazione risulta meno costosa, si tratta sostanzialmente, di
assemblare per mezzo di saldature elettriche (ormai eseguite
esclusivamente da robot), una sere di lamiere stampate e preformate,
anch'esse prodotte da macchinari automatici.
Un
esempio molto conosciuto di una delle prime automobili ad adottare
questo sistema, La Fiat 500 e la sorella maggiore 600. Entrambe
riscossero ai tempi un enorme successo.
-
Dai primi anni 60', vi è poi stata l'introduzione di un altro
sistema che ha stravolto (anche se le eccezioni, a volte importanti
non mancano), tutti i concetti di fabbricazione e di guida delle
vetture fino ad allora realizzate.
Le
trasmissioni dell'epoca, erano esclusivamente posteriori. Anche se,
con concezioni diverse; motore e cambio anteriori, collegati a un
ponte posteriore tramite un albero di trasmissione della forza, vedi
la Triumph TR2 del nostro restauro, tutte le prime Alfa Romeo, le
Mercedes ecc. Oppure, motore e cambio posteriori, dove quest'ultimo
alloggiava anche la trasmissione finale e il differenziale, un
esempio molto noto la Porsche 356.
La
prima realizzazione nel lontano 1959 della trazione anteriore, e poi
la successiva produzione di serie a partire dai primissimi anni 60,
segna una svolta significativa nella costruzione delle vetture.
Penso
sappiate qual'è stata la prima macchina che ha introdotto questo
sistema di applicare la forza motrice alle ruote; la Mini! Piccola
vettura a scocca portante, provvista di un gruppo motore, cambio e
trasmissione finale realizzato in un unico blocco (il cambio e
relativa trasmissione, era inserito all'interno della coppa dell'olio
del motore), posizionato nella parte anteriore dell'auto e
trasversalmente al senso di marcia; ebbe al tempo, e tutt'ora, un
grande successo.
La
facilità di costruzione, il relativo risparmio economico, ma in
primo luogo la semplicità di guida della vettura, fece in modo che,
a distanza di anni, questa tecnica venisse adottata da tutte la case
costruttrici. Nelle automobili moderne, riservate alla maggioranza
degli utilizzatori, la trazione posteriore trova applicazione solo in
abbinamento a quella anteriore nelle vetture 4X4.
Indubbiamente
più pratica nell'uso di tutti i giorni, una trazione anteriore aiuta
in modo considerevole ad affrontare curve e variazioni del manto
stradale, migliorandone, come evidenziato, la guidabilità; non è
detto però, che risulti più divertente, non sia priva di difetti o
il modo migliore per scaricare a terra i cavalli del nostro motore.
In
linea di massima, una vettura dotata di questo sistema, tende al
momento di una ripresa, a sollevarsi/impennarsi nella parte
anteriore, alleggerendo di molto la sensibilità e la precisione
dello sterzo rispetto ad una posteriore; ad avere una maggiore
tendenza a pattinare con le ruote di trazione.
Al
contrario, le automobili sportive, dove i cavalli abbondano, sono
ancora proficuamente equipaggiate con la spinta al posteriore.
Indipendentemente da tutti gli stratagemmi e dalle adozioni
aerodinamiche installate, avete mai visto una moderna vettura di
Formula 1 con trazione anteriore; o altrettanto, una Ferrari, una
Porsche ecc. di produzione odierna equipaggiate dallo stesso sistema?
Credo
proprio di no, quasi tutte le auto sportive, sono e restano con la
trazione posteriore, posizionando al contempo motore e cambio sempre
dietro. Sfruttano al meglio la potenza di cui sono dotate, e, per
quelle di produzione destinata al pubblico, per trasmettere
sensazioni difficilmente eguagliabili dalle comuni vetture a trazione
anteriore.
-
Anche
il sistema
di
sospensioni e assetto,
è stato oggetto nel tempo a
profonde modifiche di progettazione e realizzazione.
Per
sintetizzare:
Le
vecchie vetture erano normalmente dotate sull'avantreno, di due
bracci (superiore e inferiore) per
lato; composti da vari
pezzi, uniti meccanicamente
a formare
un disegno
triangolare o trapezoidale,
spesso, a geometria e
regolazione variabile.
Il “perno
a fuso” con
relativo mozzo, collegava
fra loro i bracci e
permetteva il movimento rotatorio
e angolare delle ruote sul
proprio asse verticale (la sterzata)

Di
un sistema sospensivo, molle elicoidali
e/o balestre.
Di
ammortizzatori
(non sempre idraulici)
indipendenti,
che provvedevano
a smorzare il movimento in verticale delle ruote.
Quando
presente, da un sistema antirollio (barra di torsione), per limitare
l'eccessivo coricamento della vettura sul proprio asse orizzontale
frontemarcia.
Sul
posteriore,
come visto in precedenza, erano
previsti:
Un
ponte rigido (quindi indeformabile), con le ruote ad esso stabilmente
collegate.
Una
sospensione, normalmente composta da balestre.
Ammortizzatori
(anche in questo caso non sempre idraulici) indipendenti.
Difficilmente,
dalla barra di torsione
o analogo sistema antirollio.
Successivamente,
in quei modelli di auto dove è stata adottata la scelta di montare
posteriormente, motore e cambio completo di trasmissione finale, si
sono cominciate a vedere, anche al retrotreno, ruote a sospensione
indipendente, realizzate tramite bracci oscillanti (a volte anche
solo semplici leve) con molle elicoidali o a torsione.
Nello
stesso periodo, alcuni modelli (vedi Alfa Romeo, Triumph TR4 ecc),
con montaggio del propulsore e cambio sull'anteriore, gruppo finale
posteriore, collegato per mezzo di albero di trasmissione,
prevedevano anch'essi ruote a sospensione indipendente.
Ad
eccezione delle sportive, che come vedremo poi adottano ancora
sistemi sostanzialmente molto simili alle antenate, nelle auto
moderne, il sistema di sospensione anteriore è molto cambiato per
costruzione e tecnica.
I
bracci oscillanti da due, si sono ridotti a uno soltanto, normalmente
costituito di un unico pezzo e realizzato in lamiera stampate o per
fusione d'acciaio.
L'insieme
del pernofuso è scomparso, sostituito da un unico mozzo molto più
rigido e compatto, dove trovano alloggiamento cuscinetto e flangia di
fissaggio ruota.
Il
gruppo ammortizzatore e molla elicoidale, diventano ora un tutt'uno e
parte attiva nell'architettura globale dell'assetto anteriore,
sostituendo a tutti gli effetti il braccio oscillante superiore.
Il
sistema comunemente adottato dalla stragrande maggioranza dei
costruttori, e nella quasi totalità dei modelli prodotti, è
chiamato “McPerson”, dal nome del suo progettista.
L'ammortizzatore,
nella sua parte inferiore si collega rigidamente al mozzo diventando
un insieme unico con lo stesso; l'apice superiore provvede invece a
fissarsi alla scocca. Il tutto provvede a sostenere la vettura e,
tramite la rotazione sul proprio asse verticale, ad attuare la
sterzata della ruota anteriore.
Come
potete notare, il numero di pezzi per la realizzazione di questa
sospensione è notevolmente diminuito, sono molto meno le parti che
nel complesso si muovono e lavorano, i tempi di montaggio in
produzione si riducono notevolmente, aumenta la semplicità delle
eventuali riparazioni.
Il
tutto si traduce in un notevole risparmio economico.
Vi
direte, “è senz'altro la soluzione migliore in assoluto”.....
Se
per certi aspetti questo è fondamentalmente vero, il sistema appena
descritto presenta alcune lacune, a volte, non indifferenti.
Il
fissaggio alla scocca tramite un unico punto di ancoraggio, non
permette di distribuire uniformemente le forze deformanti, e le
enormi pressioni che si creano durante il lavoro della sospensione.
Gli
angoli ideali per un corretto assetto, impostati dalle geometrie
dell'avantreno, non vengono mantenute durante il lavoro della
sospensione, variano durante l'oscillazione verticale della ruota.
Tranne che in alcuni (pochi) casi, non possono essere regolate e/o
modificate, determinate di fabbrica, quelle rimangono.
L'usura
delle giunzioni elastiche, è maggiore.
Per
quanto riguarda il retrotreno, il sistema cambia poco; un solo
braccio o un tirante oscillanti, un ammortizzatore con o senza molla
incorporata che anche in questo caso sostituisce il braccio
superiore, e una ruota che quando si muove verticalmente cambia in
misura maggiore o minore in base al progetto, la sua geometria a
terra.
In
alcune vetture, annullando anche tutti i vantaggi delle sospensioni
indipendenti, è presente un assale semirigido che non ha funzioni di
trazione , ma svolge solo il compito di tenere in posizione le ruote,
e sollevata la scocca.
Comunemente,
tramite una torsione elastica controllata, svolge anche uno leggero
lavoro di antirollio.
Riprendiamo
ora come esempio le nostre fantastiche Formula 1.
Avete
notato nelle riprese ravvicinate, che le sospensioni sia anteriori
che posteriori, sono ancora a due bracci oscillanti trapezoidali?
Non
essendo i costi una componente predominante per le scuderie;
l'adozione di sospensioni che possono rivelarsi più performanti, che
permettano di essere regolate e modificate a piacere, che mantengano
nel modo migliore o con variazioni minime la posizione a terra delle
ruote, è una fondamentale esigenza.
Le
scelte moderne, sono quindi più orientate al contenimento dei costi
e alla semplicità costruttiva generale.
Intendiamoci,
non ci ritroviamo tra le mani delle ciofeche. I passi da gigante
compiuti dalla moderna ingegneria automobilistica, ha permesso di
risolvere quasi completamente le lacune.
Tutte
le precedenti descrizioni e gli esempi, sono stati riportati per
illustrarvi, a grandi linee, le differenze tecniche e le scelte
costruttive tra un'auto d'epoca e una moderna; ma, al contempo, farvi
notare come alcune soluzioni ormai datate, siano ancora tutt'ora
adottate nella progettazione e costruzione di alcune automobili
moderne.
Non
sono nemmeno gli unici sistemi usati e sperimentati sulle vetture
d'epoca o moderne, vi impartiscono solo una minima infarinatura
complessiva. Sarà vostro compito e/o piacere, approfondire o meno i
vari progetti studiati e realizzati nel tempo.
Certo,
guidare una vettura moderna è indubbiamente più facile, all'interno
della nostra macchina nuova appena uscita dal concessionario, siamo
sicuramente e indiscutibilmente più protetti. Terrà meglio la
strada (qui bisognerebbe addentrarci meglio, sulla valutazione dei
materiali che vengono utilizzati per la costruzione delle auto
moderne; pensate solo alle gomme...), ci permetterà senza sforzo di
percorrere lunghe distanze senza stancarci ecc.
Ma...
volete mettere la soddisfazione di partecipare ad una manifestazione,
o anche solo andare in gita a bordo di una vecchia “signora”,
dove tutti gli altri ci invidiano e si voltano a guardarla come se
fosse una gran bella.... auto o moto d'epoca!
Nel
prossimo Post, motori e cambi, sistemi di alimentazione e di
accensione.
Ciao
a tutti.
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