Restauro
auto e moto d'epoca: primo approccio
E'
finalmente arrivata la nostra vettura, appena scaricata dalla
bisarca. Cominciamo a dargli un'occhiata e renderci conto di come è
messa e cosa manca.
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Triumph TR2 |
Fortunatamente,
questa che ci è appena stata consegnata, è completa al 100%.
Documentiamone subito lo stato in cui si trova così come è
arrivata, quindi macchina fotografica alla mano e via con gli scatti.
La documentazione deve essere la
più completa possibile, quindi,
fotografie della vettura nel suo complesso e di tutti i particolari
che possiamo vedere (interni, cruscotto, vano motore, baule ecc.).
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Triumph TR2 interni |
Naturalmente,
per ora la documentazione fotografica risulterà parziale, tanti
particolari a macchina montata non sono visibili, provvederemo in un
secondo momento, quando avremo provveduto a smontare il mezzo, ad
aggiornare il nostro book.
Ricordate, è molto importante avere un'ampia serie di fotografie, creeranno la storia del nostro restauro, oltre ad aiutarci in seguito quando avremo dubbi o non ricorderemo l'esatta posizione dei componenti in fase di rimontaggio della vettura. Quindi non risparmiate le fotografie, meglio un doppione che non averne affatto!
Per ora, non disfatevi subito dei componenti che scartate, riponeteli il più ordinatamente possibile in un angolo della vostra officina, o nelle immediate vicinanze della stessa (conservateli per ora). In seguito, potrebbero ancora tornare utili.
Ancora la macchina fotografica; il cruscotto prima poco visibile o scomodo da riprendere accuratamente, è ora molto più libero e accessibile. Riprendiamo la disposizione dei vari strumenti, degli interruttori e dei vari comandi posizionati su di esso. Documentatene lo stato e le condizioni ; passate poi a fotografare la parte nascosta (quella sotto e dietro) del cruscotto stesso.
Ricordare la disposizione dei collegamenti, come passano i vari fili che sono attaccati agli strumenti e agli interruttori, come sono posizionate le varie matasse e che fori di passaggio occupano,non è sempre così facile o intuitivo.
In
questo caso, al momento dello smontaggio del cruscotto, è
preferibile tagliare la o le matasse di filo elettrico. Naturalmente
distante dai collegamenti dei vari utilizzatori, lasciando fissati a
questi tutti i terminali interessati e un spezzone di filo. In
seguito, un'ulteriore serie di fotografie vi aiuterà molto durante
la fase di rimontaggio del cruscotto, nelle foto si andranno
comodamente ad individuare i colori dei fili, la disposizione degli
stessi, permettendovi di non commettere errori e ancora di ridurre i
tempi.
Continuiamo
per ora allo smontaggio della vettura; abbiamo quindi staccato il
cruscotto, provvediamo a smontare gli strumenti conservando
scrupolosamente staffe e galletti di fissaggio (non sono semplici da
recuperare se persi, poche volte vengono forniti come ricambio). Se
gli orologi si presentano sporchi, malandati, o se non siete certi
del loro perfetto funzionamento, devono essere mandati alla
revisione; provvedete con largo anticipo, a volte i tempi di
riconsegna sono veramente lunghi, non aspettate troppo a conferirli
alla ditta per la revisione.
Ricordate, è molto importante avere un'ampia serie di fotografie, creeranno la storia del nostro restauro, oltre ad aiutarci in seguito quando avremo dubbi o non ricorderemo l'esatta posizione dei componenti in fase di rimontaggio della vettura. Quindi non risparmiate le fotografie, meglio un doppione che non averne affatto!
La
prima operazione, è liberare la nostra macchina dai particolari
ingombranti, quelli per ora sono inutili o non appropriati. La
Triumph TR2 oggetto del nostro restauro per esempio, è provvista di
un hard top in vetroresina (modello che probabilmente montavano in
america), non originale, non riutilizzabile in seguito e piuttosto
bruttino (anzi... proprio brutto!).
Per ora, non disfatevi subito dei componenti che scartate, riponeteli il più ordinatamente possibile in un angolo della vostra officina, o nelle immediate vicinanze della stessa (conservateli per ora). In seguito, potrebbero ancora tornare utili.
Liberate
dai sedili l'interno del vano passeggeri, naturalmente anche se
brutti e arrugginiti (ma non rotti come in questo caso), questi vanno
assolutamente conservati; se idonei, saranno in seguito oggetto di
ripristino, o potranno eventualmente fornire parti di ricambio a
volte introvabili separatamente.
Ancora la macchina fotografica; il cruscotto prima poco visibile o scomodo da riprendere accuratamente, è ora molto più libero e accessibile. Riprendiamo la disposizione dei vari strumenti, degli interruttori e dei vari comandi posizionati su di esso. Documentatene lo stato e le condizioni ; passate poi a fotografare la parte nascosta (quella sotto e dietro) del cruscotto stesso.
Ricordare la disposizione dei collegamenti, come passano i vari fili che sono attaccati agli strumenti e agli interruttori, come sono posizionate le varie matasse e che fori di passaggio occupano,non è sempre così facile o intuitivo.
Naturalmente,
in seguito, al momento di rimontare il tutto, lo schema dell'impianto
elettrico diverrà indispensabile per il corretto collegamento dello
stesso, ma in parallelo, un'ampia documentazione fotografica, non
potrà che aiutarci a realizzare un ottimo lavoro in tempi più
contenuti.
Liberato
l'interno della vettura da tutti gli accessori disposti al proprio
interno (sedili, telaio della capotte se presente, pannelli dei
rivestimenti ecc.), possiamo smontare il nostro cruscotto.
Ora
dobbiamo fare subito una scelta; cosa vogliamo fare dell'impianto
elettrico presente. Per sicurezza, i vecchi fili ormai vecchi e
cotti, probabilmente già rabberciati e con la plastica non più in
grado di garantire un perfetto isolamento elettrico, andrebbero
sostituiti.
Se
disponibile come ricambio, e ad un prezzo accettabile (dovete in
pratica fin da subito contattare un fornitore di ricambi, alcuni
molto disponibili a fornire informazioni, per le inglesi vedi il buon
Franco della Britisch Racing Green di Rovato), valutatene la
sostituzione (molto consigliata) con uno nuovo.

Nel
caso invece vogliate mantenere il vecchio impianto, cercate di non
tagliare nulla; le eventuali giunzioni, anche se ben fatte, sono
sempre un pessimo lavoro, non sono una corretta procedura, non sono
una buona presentazione del lavoro eseguito e non sono mai
appropriate. In questo caso, dovete quindi mantenere l'impianto
integro, rimuoverlo dalla vettura per ultimo una volta terminato lo
scollegamento di tutti i componenti elettrici; documentandone sempre
il posizionamento e le connessioni.
Un
altro sistema di procedere per l'impianto elettrico, è di rifarlo di
sana pianta. Cosa piuttosto complicata, si rende necessaria nel
momento in cui per questo sia doverosa la sostituzione, ma non sia
disponibile il ricambio.
Tengo
a precisare da subito, che questo è un lavoro molto impegnativo,
lungo in termini di tempo e dove è veramente facile sbagliare;
pensateci molto bene prima di cimentarvi nella ricostruzione
dell'impianto elettrico.
Se
decidete di procedere in questo senso, non dovete assolutamente
tagliare nessuno dei vostri cavi, mantenere integro e completo il
vostro impianto, serve come copia per quello che state approntando.
Vedremo
in seguito, con un post dedicato vista la complessità del lavoro,
come procedere e che materiali servono per ricostruire il nostro
impianto elettrico.

Attenzione,
non tutti i riparatori di strumentazione, sono in grado di fornire un
buon lavoro di revisione per strumenti che magari hanno cinquanta o
più anni; prima di affidarli a tecnici di dubbia competenza,
informatevi sul lavoro che sono in grado di svolgere, che garanzie
forniscono e a che costo!
Anche
nel caso di dover rivestire la parte metallica del cruscotto, come
nel caso del nostro restauro della Triumph TR2, non aspettate
l'ultimo minuto per effettuare voi stessi o affidare il lavoro ad un
tappezziere, questo deve essere pronto in anticipo.
Stessa
procedura se deve essere pulito e riverniciato, o meglio ancora, per
quelli in legno che devono essere ricondizionati sostituendone il
rivestimento, ed in seguito laccati e lucidati.
Una
volta finito di liberare il vano passeggeri, possiamo cominciare a
togliere alcune parti di carrozzeria.
Cofano
del vano motore, paraurti anteriore e posteriore o eventuali rostri,
nel caso della nostra Triumph il musetto, tutte quelle componenti che
devono essere staccate per procedere al prossimo stacco della
carrozzeria.
Come
sempre, ogni operazione che eseguite, documentatela con fotografie,
sono la cronistoria dei lavori eseguiti. Forniranno alla fine del
restauro una certificazione del completo restauro stesso.
Per
ora stacchiamo, di lavoro ne avete a sufficienza, nel prossimo post
provvederemo al definitivo stacco della carrozzeria, esponendo tutta
quella che è la parte meccanica della Triumph TR2.
Buon
lavoro.
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